Influenza australiana, il malanno del 2022/2023: incubazione, sintomi e cure

Influenza australiana, il malanno del 2022/2023: incubazione, sintomi e cure

L’influenza australiana è il malanno di stagione del 2022/2023, ribattezzato così, per indicare il primo luogo di diffusione. Una patologia delle vie aeree, che colpisce soprattutto i bambini e si manifesta con sintomi simili a quelle del Covid-19. Vediamo come distinguerli e con quali cure intervenire.

Fa parlare di sé ormai da giorni e in Italia si registrano sempre più casi, sia tra gli adulti che fra i bambini: è l’influenza australiana, un malanno di stagione, che ha messo a dura prova i mesi invernali del 2022. La patologia, di natura virale, arriva dall’Australia e desta particolari preoccupazioni per la febbre molto alta e una lunga durata nei soggetti più fragili, come i bambini. Infatti, secondo i dati InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l'influenza australiana colpisce soprattutto la popolazione pediatrica di età inferiore ai 5 anni.

Scopriamo di più sull’influenza di questo 2022 che, secondo gli esperti, raggiungerà il picco a gennaio 2023.

Influenza australiana: perché si chiama così

Il nome “influenza australiana”, come accennato, fa riferimento al malanno di stagione di questo 2022 e questo appellativo deriva dal luogo in cui ha avuto origine la diffusione: l’Australia, dove la stagione invernale precede quella dei paesi europei. Nel continente, dopo due anni di malattia stagionale quasi del tutto assente grazie alle misure precauzionali da Covid -19, si è manifestata la prima ondata dell’epidemia influenzale.  

Influenza australiana 2022 periodo di incubazione e sintomi

Il periodo di incubazione dell’influenza australiana del 2022, solitamente, è di uno o due giorni dal contagio. I sintomi tipici compaiono improvvisamente e consistono in febbre alta (fino a 40°), brividi, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e ossei, stanchezza, tosse secca, mal di testa e inappetenza.

Le complicanze di questo malanno di stagione comprendono disidratazione, sinusite, otite, polmonite batterica e anche un peggioramento di malattie pregresse come quelle respiratorie e cardiovascolari, o il diabete.

I sintomi nei bambini

I bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, insieme agli anziani e alle donne in gravidanza, sono i soggetti più fragili e, di conseguenza, da tenere sotto controllo. I sintomi di questa influenza da non trascurare nei bambini sono febbre molto alta e tosse fastidiosa, che nei piccoli pazienti sotto i tre anni può essere pericolosa e dunque, richiedere una visita tempestiva in ospedale.

Altri fattori da attenzionare sono difficoltà respiratorie, tachicardia e inappetenza; diarrea e nausea nei lattanti.

Australiana: quanto dura e per quanto tempo si è contagiosi?

La durata dell’influenza australiana è di massimo 7 giorni per gli adulti e fino a 10 per i bambini. Ma nonostante la guarigione, esistono casi in cui i sintomi come stanchezza, febbre e mal di gola persistono anche due settimane.

Gli adulti possono essere contagiosi anche per una settimana dopo i primi sintomi, mentre i bambini più a lungo; e questo contagio avviene, come nella normale influenza stagionale, attraverso le goccioline di saliva, starnuti e il contatto con il muco infetto. 

Influenza australiana del 2022 e COVID-19: come distinguerli

Le differenze tra l’influenza australiana del 2022 e il Covid-19 riguardano, innanzitutto, il tipo di virus originari, rispettivamente il sottotipo A(H3n2) e Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), nettamente differenti. Ma a parte questa distinzione, i sintomi dell’uno e dell’altro disturbo delle vie respiratorie sono molto simili (febbre, tosse, stanchezza…); per questo, si consiglia di effettuare un tampone rapido, per verificare la presenza dell’uno e dunque escludere l’altro.

La cura per l’influenza australiana  

La cura migliore in caso di influenza australiana di questo 2022/2023 prevede il riposo, l’idratazione bere molta acqua e in caso di febbre alta e dolori insopportabili l’uso del paracetamolo o dell’ibuprofene, farmaci che agiscono sul virus.

I sedativi della tosse, prescritti dal medico, invece daranno sollievo alla fastidiosa tosse secca.

La prevenzione, inoltre, rimane sempre l’azione principale contro l’influenza australiana e prevede la vaccinazione e le consuete misure di protezione personale:

  1. Lavare spesso le mani;
  2. Coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si starnutisce;
  3. Usare le mascherine;
  4. Evitare luoghi troppo affollati;
  5. Arieggiare i luoghi chiusi.

 

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